Festa per il “poeta-fotografo”, Circolo “Casa di Dante”

Si è svolto sabato 26 marzo un caloroso incontro di amiche ed amici per la nostra festa di compleanno, presso il Circolo degli Artisti “Casa di Dante”, a Firenze. Il presidente Franco Margari ha introdotto e coordinato gli interventi dei soci e degli amici, che hanno letto brani di poesie e racconti dai libri dell’autore.

Mariella Bettarini ha scelto tre poesie dalla Silloge “Il profumo dell’iris”, Gazebo Edizioni 2018, fra le quali:

 Palazzo Vecchio:  Oggi/ ho salito le scale del Palazzo, / Costanza al mio braccio,/ con noi la poesia/

di Pablo Neruda, il poeta/ giunto dalle Ande cilene: // “E quando in Palazzo Vecchio, / bello come un‘agave di pietra,/ salii i gradini consunti …/ uscì a ricevermi un operaio/ capo della città” *// Il sindaco sessanta anni fa,/ Fabiani, la semplicità/ in persona, in armonia/ con lo splendore di Firenze:/ con l’arte “che da queste/ strade contorte venne a mostrare/ il cuore della bellezza

a tutte le strade del mondo”// Oggi/ l’incontro si rinnova:/ la bellezza dell’amore,/ la semplicità degli sposi,/ gioielli splendenti fra noi,// nella nostra “vecchia città/ di pietra e d’argento”./ * Pablo Neruda “La città”, 1951. 

Renato Simoni ha presentato, nella forma della perfomance, le poesie “L’arrivo di Marta” (“Parole e paesaggi”, 2009)  e “Bit byte” (“Nonluoghi”, 2009);  

Marta la poesia “Il nuovo arrivo” (“Aquiloni”, Il Foglio 2010):

Gira gira mia sorella/ nella pancia tonda/ prende a calci il mondo.// … // La chiamerò, forse Duchessa/ sarà la mia grande Amica.// …

Anna ha scelto il brano del poemetto “Sinfonia per Populonia” (da “Concerto”, Gazebo 2013):

Giocare – Il triciclo intreccia/ viaggi sul prato/ Anna raggiunge/ veloce Milano/, riparte per Roma/ la bambola sul seggiolino./Chiama l’albergo/ “Una camera per quattro”/ …/ “Cosa fanno le belle manine?”/ Battono, battono/ e se ne vanno./ Cosa fanno le belle manine?/ Girano, girano/ e se ne vanno.”/  Frullano, passerotti/ in volo nella stanza. Angiolo Pergolini ha presentato il video realizzato nel periodo più duro della pandemia, con riprese dai balconi e la recita di poesie: fra queste la poesia “Straniero fra gli uomini

Nicoletta Manetti ha ripreso da “Sinfonia per Salvi”, Il Foglio 2020, il componimento “Lanave dei folli”:

La nave dei folli dal padiglione/ delle Agitate/ ondeggia sul mare di erba,/ di pini, s’infrange contro il muro/ che divide il giardino dal mondo/ …

iulia Capone Braga ha dato voce a “Orfeo in Fonte Santa”, Ladolfi 2019, per la parte che inizia:

XIV. Incredibile la morte/ fra i castagni, in file parallele,/ colonne della Cattedrale,/ rami alti formano gli archi.// Il sole al tramonto incornicia/ vetrate iridiscenti, il mormorio/ delle acque, il sillabare/ della preghiera per Giulia,/ … / Con gli ultimi raggi del sole,/ prima che chiudano le porte/ della Cattedrale, giunge l’eco/ del canto degli angeli/ alto fino alle volte del cielo.

Giuseppe Cavallo, vicepresidente del Circolo, ha letto un suo componimento dal titolo: “Pezzetti di vita”:

“La luce del sole filtra attraverso le chiome dei pini, giù in basso c’è un gran lavorio, tre bambini di diversa età si rincorrono tra lo scivolo e la giostra del parco giochi, poco distante due ragazze parlottano tra di loro e nel contempo spippolano sui rispettivi smart-phone, ora l’una mostra lo smart-phone all’altra che accenna un ghigno di stupore … Luigi è sceso dal treno e si affretta ad uscire dalla stazione, il treno ha portato ritardo, ha i minuti contati, questa mattina niente sosta al bar, niente colazione, prenderà un caffè alla macchinetta  una volta che ha timbrato …

… Il super uomo di Nicciana memoria non è un guerriero con scudo e spada, ma siamo noi tutti, noi che ogni santo giorno ci alziamo ed andiamo incontro alla vita, senza nessuna certezza, un grande salto nella vita, che non può che essere fatto con amore verso tutto e tutti, il compito di qualunque artista in qualsiasi campo si muova è quello di trasmettere amore e verità, per generare consapevolezza.”

Ha ripreso la parola Renato Simoni, per leggere al posto del pittore Enrico Guerrini, impegnato altrove, la lettera che lo stesso pittore ha indirizzato a Dante Alighieri – o, meglio, a Durante – raffigurato nel quadro esposto nella sala, con una folta barba:

irenze, Sestiere di San Pier Maggiore

              26 marzo 2022, Seconda ricorrenza del DanteDì

            Carissimo Durante,

            parlare con te, incontrarti ci aiuta in questi momenti di paura e di angoscia, in questo posto del Sestiere dove il tuo bisnonno Alaghieri aveva la casa e leticò con i frati della Badia per il fico che invadeva il loro orto, dove tua mamma Bona ti allattò.

            Ti ho dipinto, questa volta, con la barba, fa risaltare meno il tuo naso aquilino, ti sento così più vicino.

            E ti devo ringraziare di cuore perché con tutti i quadri che sto dipingendo su di te e le tue storie, ho un sacco di lavoro e ora mi conoscono a Firenze, da Pontassieve a Signa, da Scandicci a Coverciano.

            E ti ringrazia anche il mio amico Roberto – quello con il quale formo, ormai lo sanno anche i sassi, una coppia di fatto – lui che ha scritto un racconto su di te, una storia un po’ sbrindellata ma ora è celebre, a partire dalla zona fra Novoli e via Baracca.

            Nell’anno che è appena passato abbiamo lavorato un sacco, per la tua ricorrenza, come amici del Circolo degli Artisti, intorno alla tua poesia e al tuo pensiero, e abbiamo ri-scoperto come la tua opera sia un momento prezioso, unico, di incontro fra popoli e culture, una luce di cui c’è oggi tanto bisogno per “ritornare a riveder le stelle”.

                          Tuo Enrico Guerrini,

                                     pittore,

                   socio del Circolo degli Artisti “Casa di Dante”

Silvia Ranzi ha letto da “Itinera”, Masso delle Fate 2007, la poesia “La corte della mia infanzia”:

I viaggi di ogni tempo iniziano/ dalla corte della mia infanzia,/ magico quadrato di terra fra case/ cadenti, chiuso da un cancello/ di ferro aperto sul mondo/ …

Anna e Paolo Vieri hanno presentato da “L’invasione degli storni”, Gazebo 2012, la postfazione: “Dialogo tra l’autore e la Cornacchia della Valle dell’Inferno”:

AUTORE –  Sei il primo personaggio che appare sulla scena della Trilogia, indaffarato e un po’ agitato.

CORNACCHIA – Mi piace la parte. Sono un animale solitario, si dice intelligente, linguacciuto.

 . . . .

CORNACCHIA – … Devi tornare a trovarmi con un sacco i racconti,  di storie di film, di versi. Il tuo è un viaggio alla ricerca della speranza e la speranza è contagiosa.

 

Sandro Giovannini si è cimentato con l’incipit “Un giorno, ne sono certo, riuscirò a volare” dal romanzo “Esercizi di volo”, Europa Edizioni 2016:

Un giorno, ne sono certo, riuscirò a volare. Mi sono costruito due ali di tela leggera per esercitarmi , le lego alle braccia, salgo in cima a una scala e comincio ad agitarle, forte, sempre più forte, chiudo gli occhi emi getto in avanti. Le ali mi anno slancio e la spinta attutisce l’impatto con la terra. Ho letto tutto quello che c’era da leggere sul tema del volo.

Dopo il nostro omaggio alla poesia e all’amicizia, alle nipoti Anna e Marta, alla famiglia, a Costanza e Giovanna, in particolare,

 

ha svolto l’ultimo intervento Giuseppe Baldassarre, soffermandosi su due poesie (Antologia “Poesie 2009-2016”, Ladolfi 2016):

Via Larga – Il corteo dei Magi lascia/ l’affresco della Cappella,/ scende le scale, appare/ in vesti sontuose nella via.// Sulle cavalcature i sovrani/ e il grasso sceriffo: portano/ in dono la stizza, il genio/ fiorentino, l’arroganza.// Li circondano nuovi cittadini,/ i giocatori del calcio in costume/ il capo dei tassisti/ cinque famosi cuochi.// Nel paesaggio sulle colline/ angeli in volo, gruppi di pastori,/ lavavetri, le braccia incrociate.

La pace – Acqua, farina, lievito e sale/ gli ingredienti per il pane.// Lievita la pace ora in noi/ è presente qui,/ in quello che facciamo./ Ci dà gioia camminare/ sorridere, respirare.// Il respiro congiunge/ il corpo e la mente,/ sorridere e respirare/ sono archi di un ponte/ per vivere il presente.// Non esiste una via/ alla pace, la pace/ è la via da percorrere/ a passo deciso, lo sguardo/ che vede lontano.// Le mani impastano,/ danno la forma, lievita/ il pane nel silenzio/ della madia profumata/ di bianca farina.

L’incontro è stato scandito da tre canzoni cantate da Francesco Rainero, accompagnato dal suono della chitarra. 

L’ultima canzone è stata dedicata al pensiero, oggi quanto mai vivo, per

 la pace.