Francesco De Luca ci regala “Io e l’Italia”, di Liu Xi – [dalla prefazione di Iago]

Francesco De Luca ci regala “Io e l’Italia”, di Liu Xi Edizioni il Foglio Letterario

[dalla prefazione di Iago] – “In un periodo fortemente divisorio come quello attuale sembra non esserci più spazio per forme di dialogo costruttive. La predisposizione all’ascolto, indispensabile per arrivare ad una sana comunicazione, è stata sacrificata per favorire la “cultura” della sordità, dove il punto di vista personale deve prevalere con ogni mezzo, tutto è consentito pur di affossare una linea di pensiero diversamente funzionale. In questo dedalo di programmati intrecci può essere inserita un’anomalia, “Io e l’Italia” (Edizioni Il Foglio, 2022), una coraggiosa operazione artistica: una raccolta in versi di un poeta cinese, Liu Xi, che rende merito al nostro paese e ad alcuni importanti nomi che hanno rappresentato, e rappresentano, l’Italia nel mondo. È un lucido e sereno verseggiare sui nostri usi e costumi, pur equilibrando la composizione con intromissioni del proprio vissuto in patria. Non è mai semplice parlare di un’altra nazione, specie per un poeta che ha visitato il nostro paese solo una volta, ma sembra, e questo va a merito dell’artista, che ami l’Italia più di qualche altro italiano, che spesso dimentica le bellezze e la storia del paese in cui vive. Ce lo ricorda in ogni pagina: nell’imponente Caracalla l’acqua bolle nelle vasche, blu come il mare; come anche nell’omaggio a Pavarotti: spalanca la bocca intonando di nuovo l’acuto più bello del mondo.Versi acuti, sudati, a volte ruvidi e di sicura efficacia: la poesia non è musica o filosofia tra le pause del ritmo o della punteggiatura è nei profondi intarsi della compassione e della coscienza del poeta, passo preso dall’omaggio a De André, in cui emerge la fusione tra pratiche differenti, quella orientale più asciutta e quella occidentale più descrittiva. Anche quando ironizza sulle colpe e i vizi di alcuni personaggi politici come nella poesia Volto Nuovo, lo fa mantenendo il giusto distacco, mai preda del rancore, si avverte piuttosto la tristezza, riuscendo abilmente a non stabilire un giudizio moralista. Da qui una felice constatazione: Liu Xi non sale su nessun tipo di piedistallo, non vuole podi o medaglie al valore. Resta nelle retrovie dell’esistenza per avvisarci, per metterci al corrente su un fatto: siamo piccoli esseri capaci di grandi cose. I suoi versi evidenziano la competenza e l’interesse, da parte del poeta, nei riguardi della nostra terra. Il suo è un sentimento solidale e partecipe, approfondito e vero, abile nel cercare di riproporre le dinamiche dell’animo umano che esistono e valgono per ogni latitudine. In un’opera come questa l’accento obbligatorio cade su un proposito, un preciso scopo che mette sullo stesso piano, senza pregiudizi di sorta, due modi differenti di intendere la socialità. Questo ponte virtuale sui cui finalmente si passeggia senza il vincolo di passaporti e dogane, dove è possibile argomentare e creare, nel pieno rispetto delle idee, anche e soprattutto quando non sono simili. La poesia può fare questo, la poesia deve fare questo, lungo il flusso continuo della tolleranza e dell’incontro.” Francesco De Luca, mediatore di lingua e cultura cinese, torna a parlare della sua amata Cina, cercando di farsi ponte e di contribuire ad avvicinare le distanze, a superare le diffidenze e le resistenze nei confronti di una delle civiltà più importanti e longeve della terra: quella Cinese. Liu Xi (1962) è nato a Jinan, città della Cina del Nord, nella regione dello Shandong. Presidente della Federazione dei circoli letterari e artistici e Presidente dell’Associazione dei critici letterari della sua città. In qualità di critico d’arte e Assessore alla Cultura, ha ideato e organizzato una serie di dibattiti pubblici, incontri letterari, concorsi, esposizioni ed eventi. Per esempio: l’Expo dell’Industria Culturale dello Shandong, il Circolo Poetico della Città delle Fonti, ecc. Inoltre, ha ideato e organizzato numerosi eventi su Calligrafia, Drammaturgia e Musica. Pubblicazione realizzata con il contributo dell’Associazione Sviluppo Italia Cina (ASIC) e del Centro interscambio culturale Italia-Cina (ICCX) . Copertina realizzata dallo scrittore e illustratore Francesco Dezio.

UNA POESIA

Ripenso a FabrizioMolti anni fa, mentre ascoltavo un suo concerto dissi Cui Jian① è il miglior poeta cinese.La mia ignoranza fermò i calici di vino di un gruppo di amici, sguardi di poeti stralunati su di me.Il nobel per la letteratura di quest’anno è stato dato a un cantante, non mi sorprende.Dagli anni Sessanta del secolo scorso porta una chitarra sulle spalle.La poesia, non è certo parole e retorica puoi andare a leggere e ascoltare il pensiero di Celan e di Rilkela melodia di Neruda e di Lorca.Bob Dylan scrive, dipinge e canta ballate rock.La poesia non è musica o filosofiatra le pause del ritmo e della punteggiatura è nei profondi intarsi della compassione e della coscienza del poeta.Allora, ripenso a Fabrizio a quel cantante che usava il dialetto di Genova.Cantava Gesù, cantava puttane e popolo e i sentieri accidentati delle isole del Mediterraneo.Era il Bob Dylan d’Italia morto d’inverno alla fine del secolo scorso senza aspettare che i giurati del Nobel favorissero il rock.In un convivio in cui non si parlava di poesia iniziai a parlare di lui con un mercante d’arte italiano②con un’espressione riverente disse era un eroe,un grande poeta italiano.14 Ottobre 2016① Famoso cantante rock cinese, già vincitore del Premio Tenco.② Vincenzo Saffo, mercante e critico d’arte, amico del poeta