Nato a Montréal, figlio di un commerciante e di un’immigrata sfuggita ai pogrom, Leonard Cohen cresce seguendo le tappe della vita ebraica e mostra presto un grande talento per la parola. Il suo esordio avviene come poeta, ma raggiunge la fama come cantautore, emozionando il pubblico di tutto il mondo. La sua è una poetica di opposti che si compenetrano: poli estremi, ma mai in contraddizione fra loro, che mostrano l’essenza trascendente della vita. In questo saggio, Rocco Rosignoli si concentra sulla produzione letteraria e musicale di Cohen, andando a scoprirne il legame con i testi sacri, con i midràsh, con la cabala, con la letteratura ebraica americana. Attraverso quest’analisi vengono alla luce anche una forte influenza del cattolicesimo e le visioni politiche di Cohen. In appendice, una breve intervista al maestro Carlo Tetsugen Serra, tra i massimi esperti di buddhismo giapponese, aiuta a comprendere il rapporto che Cohen ha avuto con lo zen di scuola Rinzai, del quale nella maturità è ordinato monaco.