Mercoledì 9 Marzo ore 18 Pagina Facebook Edizioni Il Foglio Gordiano Lupi presenta le Novità di Febbraio

Franco Micheletti Piombino in bianco e nero copertina di Elena Migliorini Pagine 185 Euro 8 – RISTAMPA ANASTATICA EDIZIONE 2004  

Franco Micheletti racconta la Piombino degli anni Sessanta e Settanta, con la vita che scorre tra via Unità d’Italia, Cotone, Poggetto, Castello e Salivoli, si spinge fino a Castagneto, Collesalvetti e Pisa, riporta fatti autobiografici (le scuole superiori, l’Università a Pisa, il lavoro in Municipio). La storia locale s’intreccia con quella nazionale, l’autore racconta la contestazione studentesca, l’autunno caldo, passando per gli anni di piombo, il riflusso e molti fatti di costume. Micheletti rilegge la storia di mitiche partite di calcio e scontri epocali a biliardino, corse ciclistiche e match pugilistici che hanno fatto la storia di Piombino. Molti i ritratti d’epoca, da don Ivo Micheletti e i suoi ragazzi a Pietro Notturni e il Trastevere dei calciatori da dopolavoro. Un libro utile per capire come eravamo e quel che siamo diventati, opera seconda di Micheletti dopo Cronache maremmane (in ristampa). Ricordiamo tra i libri dello scrittore piombinese anche Storie di bassa Maremma e Piombino com’era.

LAZZARO TADDEI CASTELLI – Ragguaglio sul soggiorno di Napoleone all’Elba al Principe di Piombino- Con una nota biografica dell’autore di VINCENZO MELLINI PONÇE DE LÉON – A cura di GIANFRANCO VANAGOLLI – Pagine 115 Euro 10 – 

All’origine di questo lavoro c’è il desiderio di conferire la più ampia visibilità ad una fonte di rilievo per la conoscenza del regno napoleonico elbano, nota, nella sua interezza, solo ad un ristretto gruppo di specialisti. Essa fu sfruttata da Vincenzo Mellini per la realizzazione della sua opera di maggior impegno, L’Isola d’Elba durante il governo di Napoleone I, apparsa postuma nel 1914 e riedita nel 1962 con il titolo di Napoleone I all’Isola d’Elba. Lo studioso le attribuì la denominazione di Memorie, che fu mantenuta da Alfonso Preziosi, quando ne dette conto, presentando nel 1974 il manoscritto originale sulla “Rivista italiana di studi napoleonici”. Qui le Memorie diventano Ragguaglio e per un omaggio all’intima natura del documento e perché tale è il vocabolo che mostra di preferire lo stesso Mellini nel rendere il profilo biografico dell’estensore, Lazzaro Taddei Castelli. Il Ragguaglio dà spazio all’esperienza diretta del Taddei Castelli. Così vi leggiamo di due suoi incontri con Napoleone. A proposito dei quali occorrerà dire che furono più memorabili che goduti. Egli, uomo quanti altri mai d’ancièn régime, già altissimo dignitario del Principato di Piombino, vi si condusse sul sentiero del pregiudizio non meno che su quello della cortesia: non a caso, registrando, combinò parole e fatti in tratti essenziali fino alla povertà. (Gianfranco Vanagolli).

Gianfranco Vanagolli è studioso a tutto campo di letteratura e storia napoleonica, narratore e saggista; con Il Foglio Letterario ha pubblicato Leggende dell’Arcipelago Toscano (2011), Il tesoro del Carmine (2016), Napoleone all’Isola d’Elba (2021).

Silvana Marconi – Sopravvissuta – Traduzione di Frank Iodice – Pag. 870 – Euro 10 

La violenza di genere è un problema sociale che non riguarda solo le donne. È questo il punto di partenza, imprescindibile, per qualsiasi analisi o prospettiva politica sulla tutela delle vittime di violenza. Resta, allora, il coraggio. La scelta di una libertà pari al valore della propria vita. Resta la forza di andare controcorrente, come Sílvana, che ha attraversato come fossero strade obbligate le sue «cicatrici della bestialità umana» e ne ha fatto ordito e trama per ricucire i pezzi della sua storia. Quella nuova storia, che molte donne devono imparare ancora a desiderare. Memorie di sopravvissute non ce ne saranno mai abbastanza. Ma la violenza sulle donne è un affare collettivo e non privato. Ecco a cosa serve l’unicità di una storia di violenza denunciata: farsi diario in pubblico per un cambiamento necessario dove le donne sono persone e non oggetti da possedere, condottiere delle loro esistenze e non schiave delle loro passioni. – Silvana Marconi(Montevideo (1977), insegna inglese, collabora con Pra Publishing, casa editrice statunitense. Per oltre un anno è stata vittima di violenza domestica, fino al giorno in cui ha deciso di denunciare il suo aggressore e di scrivere questo toccante resoconto. Seguendo il suo esempio, tante donne uruguaiane hanno fatto questa scelta coraggiosa e oggi la considerano un punto di riferimento. Seguitissima sui social network, è ospite fissa in vari programmi televisivi e radiofonici. Un documentario sulla violenza di genere, da lei codiretto insieme a Massimo Grajales, con testimonianze reali, è in corso di registrazione e sarà prodotto dalla A&D Contenidos, con il patrocinio dell’Istituto Italiano di Cultura di Montevideo.

Dario Arkel – Il Clowndestino – Pag. 190 – Euro 15 – Raffaele ha 52 anni, una vita che non si è mai accesa veramente, perché lui la vita l’ha sempre vista passare, e così l’amore. Un professore che vive di ricordi, dal sapore non gustato di una donna, Elena, il fascino per antonomasia, con cui il rapporto è talmente intimo e confidenziale che non potrà mai essere consumato e rimarrà sospeso, tra il desiderio e la memoria, tra il tratteggio della bellezza di lei e lo spingersi nell’ombra dell’aspetto sgraziato di lui, perché essere belli dentro non paga. E subentra, a un tratto, nei panni di un alunno di prima liceo, affascinante, magnetico e sfrontato, il prepotente ricordo dell’altro uomo, quello di stirpe ariana, tanto perfetto da sprofondare, infine, in un crudele egoismo, Dadi, quello che gliel’ha portato via. Il giovane David è figlio di quell’amore, il tangersi della purezza, dell’assoluta perfezione che, infine, rivela una nota bassa e stonata. Clowndestino, in uno scenario vintageda gustare, insegna che, alla resa dei conti, belli o brutti che siamo, il tempo ci trasforma tutti in pagliacci, in stranieri senza patria, e allora il film è meglio averlo solo guardato, almeno restano fotografate negli occhi le immagini, per sempre. – Dario Arkel, docente universitario, è scrittore, saggista e poeta. Considerato uno dei massimi esperti della vita e delle opere del medico pedagogista ebreo polacco Janusz Korczak, si occupa in modo diretto dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Conosciuto per i suoi saggi pedagogici e sociali per i quali ha ottenuto importanti riconoscimenti. Ha pubblicato con Il Foglio Letterario la silloge poetica Di vento Di verso (2017).

Alberto Figliolia – Il balcone e l’orizzonte – Cronache poetiche ai tempi del confinamento – Pag. 96 – Euro 10 –

Poesie composte nei giorni più duri del confinamento in casa per il Covid, dove solo il balcone – nome che compare otto volte nella raccolta – è luogo dello stupore e della vita che continua nonostante tutto, luogo che compare anche nella prima parte del titolo “Il balcone e l’orizzonte”. Ecco come l’autore nomina il suo balcone e lo definisce nella poesia Ascolto i Notturnidi Chopin:“ammiro la delicata forza/ della pianta di pomodoro/sul balcone (un mondo/ rettangolare d’aria balenante).

Non c’è silenzio

Non c’è silenzio.
Cantano uccelli sparsi.
Abbaia un canee un altro di rimando.
Una sirena lontana.
Una voce di bambina
da una terrazza.
Stormisce piano un albero dai due volti:
fiori bianchi, fiori rosa.
Cespugli che esplodono di giallo
come soli piantati nel prato.
L’ozioso tubare delle tortore,
rosolio alle orecchie.
Un batter come di tamburi
da una finestra aperta
e il suono di una scatola televisiva.
Il ronzio della lavatrice
come pensieri circolari,
che non s’arrestano.
Anche i tetti, sotto, paion scricchiolare
alla pallida brezza.
Le nuvole, loro sì, navigano
nel silenzio, caravelle
nell’infinito.

Domenica 15 marzo 2020, Cesano Boscone