NEWSLETTER IL FOGLIO LETTERARIO APRILE/Novità in Libreria

DIRETTA FACEBOOK PRESENTAZIONE NOVITÀ’ – MERCOLEDÌ’ 6 APRILE ORE 18 GRUPPO EDIZIONI IL FOGLIO – SABATO 9 e DOMENICA 10 APRILE STAND CON TUTTI I LIBRI in CORSO ITALIA A PIOMBINO MERCATO ARTIGIANATO EVOCANDO

Vittorio Miranda – Primo Carnera – Euro 12 – pag. 150 – ISBN 9788876068805

Carnera compare in quotidiani, periodici, riviste, poster, gi-gantografie pubblicitarie, fumetti, fotoromanzi, francobolli ma le sue apparizioni in video si limitano ai match e a qualche rara intervista dell’Istituto Luce e della RAI. Dal punto di vista me-diatico, la fascinazione esercitata da Carnera sulle masse pog-giava fondamentalmente su due aspetti, due elementi eterni, senza tempo. Tra la nostra epoca e la sua, per quanto attengono gli strumenti e le tecnologie della comunicazione, sembrano es-sere passati mille anni, non ottanta. Eppure, quegli stessi due aspetti sono in grado di determinare anche oggi come allora il successo, la popolarità, l’attrattiva o appeal di un personaggio. In un’epoca in cui l’altezza dell’italiano medio non arrivava al metro e settanta, Carnera con i suoi due metri e 5 centimetri e i suoi 120 chilogrammi di peso esprimeva una fisicità assoluta-mente fuori dall’ordinario. Non era solo un atleta, un uomo prestante, era un gigante. Quasi un Ercole, quindi una figura che sta a metà tra l’umano e il sovrumano.

Vittorio Emanuele Miranda (Palermo, 1991), laureato in scienze storiche a Firenze. Autore del libro Io c’ero (2018), organizzatore di eventi culturali, collabora con Emmereports e Terpress Urbana Comunicazione. Questo libro su Primo Carnera unisce due sue grandi passioni: la boxe (che pratica ancora oggi) e la storia.

Maurizio Cometto – Get Back – Euro 14 – pag. 210 – ISBN 9788876068836

M’immaginavo di camminare mano nella mano con Sara lungo i corridoi del treno. Gli sguardi d’invidia degli altri, soprattutto gli stronzi di Ralbinate. Ci sedevamo uno di fronte all’altra, senza mai slacciare i nostri sguardi, come fosse la cosa più naturale del mondo. – Andrea Borando, trentenne laureato in chimica nella Torino dei primi anni duemila, è in crisi. Gabri, la fidanzata, l’ha lasciato con una secca telefonata. Andrea dovrebbe essere disperato, invece sente solo indifferenza. Un’altra ragazza è comparsa nei suoi sogni: una ragazza dai capelli biondi e ricci. Non è una semplice creazione onirica, bensì un ricordo che si sta risvegliando. Il ricordo della struggente estate dei suoi diciassette anni, trascorsa tra Ralbinate e Roccaspezzata, due paesi della provincia cuneese. L’ultima estate prima di trasferirsi a Torino. Inizia così un viaggio nel passato, alla riscoperta della propria adolescenza. Ecco che si stagliano nitidi Nico-co e Sergiolli, gli amici di allora, e poi i viaggi in treno per andare a scuola, le cavalcate in bicicletta, le litigate con mamma e papà, le notti trascorse ad ascoltare Disintegration dei Cure. E infine proprio lei, la ragazza dai capelli biondi e ricci: Sara. I giochi di sguardi, i timidi approcci, la cotta esplosiva che si trasforma nel primo vero innamoramento. Sara che diventa, per Andrea, il centro del mondo. Ma Sara non è libera: è fidanzata con Johnny, un mezzo delinquente più vecchio di lei di cinque anni, piccolo re dello spaccio alla discoteca Get Back. Ed ecco che il viaggio si fa pericoloso, non solo per i traumi che potrebbe nascondere, bensì per i misteri che pian piano emergono. Cosa successe dopo quella notte dei coltelli fuori dal Get Back, in cui fu coinvolto anche Johnny? Perché Sara si ostinava a difenderlo e a non lasciarlo, nonostante tutto? Cosa nascondeva quell’ultima, enigmatica lettera che lei scrisse ad Andrea?

Maurizio Cometto (Cuneo, 1971). Ingenere meccanico, vive a Torino. Con Il Foglio ha pubblicato Il costruttore di bicicletteCambio di stagione  (per Mangialibri uno dei migliori libri del 2011) e Magniverne (disponibile anche in ebook). Ricordiamo Il libro delle anime in cinque volumi per Delos, collana Odissea Fantasy (Il grande sogno, volume conclusivo, è in uscita).

RISTAMPE ANASTATICHE

Franco Micheletti – Piombino in bianco e nero – Euro 8 – pag. 186

Franco Micheletti – Cronache Maremmane – Euro 7 – pag. 120

Franco Micheletti torna in libreria con i suoi primi volumi di successo, editi tra il 2003 e il 2004, che vanno a comporre un corpus narrativo unitario insieme a Piombino tra storia e leggenda e Piombino com’era. Siamo in attesa di ristampare Storie di Bassa Maremma. Non abbiamo voluto cambiare niente da quei volumi che ci ricordano il nostro passato, abbiamo lasciato persino i refusi e li abbiamo dati alle stampe con il loro antico sapore. La provincia che cambia, una terra amata e disperata, i personaggi, il fumo delle ciminiere, i cinema di periferia, un vecchio stadio …La Piombino di Franco Micheletti sono le nostre radici e fa da cartina di tornasole per tutte le periferie italiane.

POESIA DEI LUOGHI

Gordiano Lupi & Fabio Strinati – Dagli Appennini al Tirreno – Poesia in forma di racconto tra Piombino e le Marche – Euro 10 – pag. 90

Una poesia di Gordiano Lupi, tratta da Canzone per Piombino

Si torna sempre quel che siamo stati

senza pensarci, affranti, desolati;

si torna in fondo al vicolo fanciullo

dove non c’era niente, solo il mondo,

solo le stelle astruse e battagliere

del tuo ricordo e mille ciminiere

dimenticate, con tua madre accanto,

odor di ciclamino e di verbene,

la scuola, la piazza con i tigli,

e l’altoforno in fondo a quella strada.

Si torna, in fondo mica ti dispiace

vivere coi ricordi e ripensare

cos’è stato, cosa non è stato,

ciò ch’è perduto, dimenticato

senza rimpianti, come fosse adesso

pura materia che diventa inchiostro.

Il mare scivola via dalle tue mani

sembra un incanto, soffio di maestrale,

eppure gli occhi vagano nel cielo

e non accettano di farsi comandare

dal volo antico d’un giovane gabbiano

che non trattiene tutto quel passato.

Una poesia di Fabio Strinati, tratta da Canti marchigiani

PORTO RECANATI

L’aria calda di fine ottobre

sulle onde chiare, limpida poesia

nell’eternità sublime,

che non si nasconde al tatto puntuale;

il colore della siepe, in lontananza,

smuove gli occhi della Dea

che rassomiglia al timbro della voce:

donna savia, fine e raffinata,

sullo scoglio assolato e naturale,

il faro della vita, che svetta assai

ben oltre il gusto graduale e fine,

d’una carezza accentuale!