Giorgio lavora a Bruxelles come assistente di un eurodeputato italiano con un un ruolo influente all’EMA, l’Agenzia Europea del Farmaco. Alle spalle un matrimonio finito e un paese che non gli manca, è uno sradicato in questa metropoli in cantiere, caleidoscopica, senza un’identità ben definita. Vive tra i suoi colleghi e i corridoi della politica, arroccato negli ambienti del quartiere europeo, come un corpo estraneo in una città che non conosce. Il suo equilibrio però è precario come il suo lavoro, come la sua nuova relazione che di sentimentale ha ben poco, come la ludopatia in cui sprofonda, che gli toglie il sonno, lo esalta e lo tormenta. Ma come stare alla consolle quando la quotidianità tracolla? Sarà proprio il gioco e l’elaborazione delle sue sconfitte a fargli vedere in modo nuovo la realtà, a fargli ritrovare la voglia di rimettersi in gioco.