D’improvviso accelerò e iniziò il sorpasso della Uno bianca che avevamo davanti da tempo. Peccato che lo fece all’imbocco di una curva cieca. Trattenni il respiro, appoggiandomi istintivamente al bracciolo. Eravamo tra Breil e Fontan, in uno dei tratti più tortuosi. Si rimise in carreggiata due secondi prima che una Citroën c’incrociasse strombazzando.- Cristo, sei impazzito?Sorrise. Emise un urlo liberatorio, con la voce da Michael. – I’m bad, I’m bad, you know it, you know it…- Stavamo per schiantarci!- E che ci saremmo fatti? Andavamo mica ai cento.- Avrei evitato di rotolare giù dal burrone finendo spiaccicato sulle pietre del Roja.- Pessimista. Siamo ancora vivi.Passò qualche secondo.- Non t’azzardare più a parlare di Ivona con quel tono -, disse.- Quale tono?- Il tono che hai usato prima. Da cazzata. Ivona non è una cazzata, è la mia ragazza.Rimasi a mia volta in silenzio per un po’. Poi, poco dopo Fontan, dissi: – Scusa. Lui non replicò.(a breve disponibile…)