WILMA MINOTTI CERINI (a cura di): PETER RUSSELL VITA E POESIA, Edizioni Il Foglio, 2021 – Pagg. 872, € 30,00 di Domenico Defelice

Stimola la voglia di conoscere e di approfondire la bella antologia – WILMA MINOTTI CERINI e LA VITA DI PETER RUSSELL di Domenico Defelice.

RECENSIRE un’opera del genere – che solo per leggerla, e dato il poco tempo a nostra disposizione, abbiamo impiegato più di un mese – non è impresa semplice; si tratta di riassumere la vita di un grande poeta e le sue opere in una paginetta, ma anche di vagliare una gran quantità di giudizi, perché Wilma Minotti Cerini ha cercato di raccogliere quanto più materiale possibile per degnamente ricordare l’amico.

Intanto, è da evidenziare la sua modestia. Lei, infatti, vi interviene solo brevemente con una introduzione, qualche poesia dedicatoria, qualche traduzione e un breve “saggio conclusionale”, che conclusivo non è – afferma -, perché “Arrivando alla conclusione di questo grande viaggio attraverso la mente di Peter Russell si ha l’impressione di non essere completamente giunti ad un traguardo, ma solo in parte sfiorato. (…) Il presente lavoro di compendio è stato il più possibile meticoloso, non avendo lasciato nulla al caso, e questo ha superato la fatica con l’entusiasmante riscoperta di questo uomo così speciale”.

Ancora da rilevare è la sapiente distribuzione del materiale, con l’alternanza di prosa, versi e giudizi, per non appesantire e rendere sempre varia la scoperta; sicché, dalla prima all’ultima pagina rimane assolutamente intatta nel lettore la voglia di conoscere.   Tra le pagine critiche – alcune delle quali sono apparse anche sul nostro mensile Pomezia-Notizie – son da ricordare quelle di William Cookson, Alex Falzon, M. S. Milne, Thomas Fleming, Thomas Perkins, Glyn Pursglove, Kathleen Raine, William Oxley, Hogg e Holger Kleim, Alex Cadogan, Dinah Manisty; e poi: Leonello Rabatti, Giuseppina Amodei Furferi, Elena Amodei, Franca Alaimo, Elio Andriuoli, Brandisio Andolfi, Marco Baldini, Ferdinando Banchini, Raffaello Bisso, Lucia Bucciarelli, Giuseppe Conte, Mauro Decastelli, Ciro De Maria, Sofia Agliano, Francesco De Napoli, Vittoriano Esposito, Alex R. Falzon, Antonella La Monica, Giorgio Linguaglossa, Annunziata Lisa, Franco Loi, Anthony Johnson, Maurizio Maggioni, Roberto Marchi, Lorenzo Morandotti, Walter Nesti, Emanuele Occelli, Federico Paolini, Gaetano Porcari, Laura Puccioni, Antonio Risi, Maria Saracino, Enrica Salvaneschi, Claudio Santori, Enzo Salsetta, Gerardo Vacana, Roberto Zichitella eccetera.

Tra le opere di Peter Russell più approfondite – alcune delle quali sono per intero riportate -: Teorie e altre liriche, Sonetti sparsi, Le poesie di Manuela, Poetic Asides I e II, Africa. Un sogno, Elegie di Quintilius, Paesaggi leggendari, Lunghi poemi, Alba meditatio, Il mio cuore selvaggio, La catena d’oro, Poesie dal Valdarno, Effetti di luce, La sorgente prosciugata, Autumn to autumn, Long Evening Shadows, Living death/Vivere la morte eccetera e vengono lumeggiate le due importanti riviste che Peter Russell ha fondato e diretto: Nine e Marginalia, quest’ultima a numeri alternati inglese-italiano. Sono antologizzati anche alcuni saggi di Peter Russell e alcune interviste da lui rilasciate, da cui si può ricavare il suo pensiero su molti temi da sempre assai dibattuti. Della massima importanza troviamo i saggi su Dante e l’Islam, sul Moby Dick di Melville, sull’amore, sulla poesia e tant’altro. Ecco una sua osservazione circa la fede oggi: “Se oggi molte persone non sono coscienti dell’anima e dello spirito, è perché tali facoltà si sono temporaneamente atrofizzate in loro, a causa della accettazione completamente passiva delle apparenze superficiali e delle false “teorie” o punti di vista del mondo e della vita”; “È Dio che fa funzionare tutto, Lui può cambiare direzione quando vuole. Si possono anticipare certe cose in un campo limitato; per esempio, l’avanzo della tecnologia è affascinante, non sono contro queste cose. C’è molto da dire in favore della tecnologia e anche molto contro. Temporaneamente io direi che l’orizzonte è molto oscuro perché per ancor venti/trent’anni, saremo oscurati e delusi o illusi dalla visione utopica tecnologica. Ma io credo che ancora due generazioni e poi, necessariamente, un nuovo profeta deve arrivare, sia con, sia senza la volontà di Dio, e la gente deve ribellarsi contro la visione così negativa della vita”. Sulla poesia e la sua interpretazione, sulla eterna questione che essa non abbia mai dato da vivere: “Molti dicono: “La tua poesia, sì, mi piace, è bella, ma cosa significa!” Il problema del significato della poesia è troppo complesso (…). Vorrei solo dire che il vero significato sta nell’impatto totale, anziché in questo o quel lemma. La poesia tratta dell’universale, del tutto raccolto in uno, non del singolo tema isolato, e neanche di una catena di ragionamenti logici”; “Se svelassi la natura e le coordinate geografiche (…), non sarei niente di più di un bravo filologo. Priverei il lettore della gioia dell’interpretazione”; “Il problema della poesia è che non fa diventare ricchi. Purtroppo la poesia non è mai compensata. Io lavoro diciotto ore al giorno per scrivere poesie, prose, traduzioni. Anche mio figlio mi aiuta, ma è sempre una gran fatica”. Sulla politica: “…L’omonimo libro del Douglas, del 1918, ci dà la chiave per comprendere le idee economiche di Pound, che erano “democratiche” in un senso molto diverso da quello della “democrazia” fasulla e demagogica dei partiti sia della sinistra che della destra. (…) Tutte queste sciocchezze mi alienarono dalla Sinistra, ma non per questo mi sono mai sentito attratto in un qualche ambiente di destra”. Sull’amicizia: “Fra amici non c’è da discutere sull’amicizia. Ci si incontra, si parla o si tace. C’è comunque comunicazione. Sulla sua scelta di vivere nel nostro Paese: “In Italia ho sempre sentito di poter seguire più o meno la mia strada. Qualsiasi cosa qui la gente dica della classe politica e della cosiddetta “questione morale” e della corruzione, io sono stato lasciato in pace dai miei vicini e dalle autorità locali. Qualsiasi cosa l’Italia possa essere nella sua essenza, è comunque un paese civile almeno in superficie, e questo mi ha reso la vita possibile. Diversamente, in Jugoslavia la polizia e anche la gente comune non mi ha mai lasciato in pace e sono stato sottoposto ai severi interrogativi dalla polizia segreta di Tito per i motivi più banali”. Sulla parola: “Per me è la parola che conta perché la parola da sola può dire tutto”. Sull’apertura mentale, il non rinchiudersi entro la torre eburnea, come orgogliosi e vacui fanno i più: “Io ho sempre avuto l’abitudine, quando leggo qualcosa che ritengo importante, di scrivere all’autore perché gli autori, anche quelli famosi, hanno bisogno di solidarietà e di incoraggiamento”.

   Ma Peter Russell è principalmente un grande poeta ed è la poesia, giustamente, che domina in questa gran bella antologia curata da Wilma Minotti Cerini. I brani sono così copiosi che, chiunque ne abbia voglia, potrà farsi di Lui un’idea abbastanza concreta. Noi abbiamo riscoperto molte opere che già ci avevano entusiasmato e delle quali, a suo tempo, abbiamo scritto, in Poeti e Scrittori d’oltre frontiera, per esempio, in The Road to Parnassus: Homage to Peter Russell on his Seventy-Fifth Birthday, nonché sulle pagine di Pomezia-Notizie. Opere come Teorie e altre liriche, La Catena d’oro, Poesie dal Valdarno – tanto per citare -, continuano ad affascinarci e a svelarci aspetti sempre nuovi, armonie, la vasta cultura che ha sempre fermentato i versi di questo eccezionale autore. Manuela, congedandosi, dice al Poeta Addio per sempre, perché, altrimenti – dice -, “Ti darei tutto quel che il tuo cuore desidera/Ma ti renderebbe soltanto infelice” A noi è sempre piaciuto pensare che Manuela non l’abbia mai abbandonato, che a Lui sia ritornata e che con Lui sia rimasta, perché Lei non è altro che la Poesia, come adombravamo in questi nostri versi in Le parole a comprendere:

A PETER RUSSELL

I tuoi capelli, vecchio,

imbiancati dal tempo,

li ha inzuppati

la pioggia degli anni;

ghiacciuoli tintinnano

appesi alla tua barba

dove Goya ha spennellato

un po’ di giallo vitreo

– uno sberleffo

lungo l’ellisse della bocca.

È il mulino una dissolvenza

nel velame ondeggiante

che sale dalla terra.

Scuotiti, vecchio fauno.

Un bel raggio del sole mattutino

varca già la collina

e sussulta la gola della cincia.

Ascolta, vecchio, ascolta:

Manuela è tornata,

sta bussando alla porta e ti sorride.

Pomezia, 11 novembre 2021

Domenico Defelice