Notturno Francesca Montomoli. Prefazione di F. Strinati. Ed. Il Foglio.

[…]Il giorno è un vetro che taglia le vene – quieta è la notte – Piano. Piano. Questo dice il palmo proteso come un riparo. Si accoccola l’anima sotto la fronda fiorita del ricordo di un solo sorriso. Lontano. Lontano. Leggendo l’opera di Francesca Montomoli, ci appare fin da subito questa dualità conflittuale… questo passare costantemente dalla dimensione onirica e romantica a fasi più forti, tormentate, dominate da emozioni molto violente. In Il mio cuore messo a nudo, Baudelaire scrive: “In ogni uomo, in ogni momento, ci sono due richiami simultanei, l’uno verso Dio, l’altro verso Satana”. Una lotta interiore priva di sbocchi, sia esterni che interni. Conflitti veri e propri, burrascosi, avviluppati, che l’arte (espressione estetica dell’interiorità e dell’animo umano), non può assolutamente sottostimare, né tantomeno ignorare. […] Poetessa dallo stato d’animo irrequieto, spesso in subbuglio, capace di nutrire la propria empatia attraverso un percorso dominato da sfumature e colori che si nutrono di gioia e di profonda sofferenza, partorisce una raccolta poetica coinvolgente, equilibrata, dove ogni parola è scelta con cura mentre ogni sfumatura ci appare persino mefistofelica, seppur disciplinatamente calibrata. […] Possiamo pensare a Notturno come ad un luogo dove la poesia cerca di varcare il suo stesso confine attraverso una sfida entusiasmante che si rinnova costantemente: quella sfida ostinata e perpetua di voler “estrarre la bellezza dal male”.   Fabio Strinati