A MIA MADRE
Sarei rimasta,
se solo avessi voluto,
abbracciata come l’edera
al suo albero,
e avrei respirato il tuo respiro
sino all’ultimo esile soffio.
Quanto ti guardai
prima di accorgermi
dei tuoi occhi di fiordaliso!
Tu cancellasti
anche quel bacio
sulla fronte bambina,
ma le tue labbra
rimasero lì,
e ancora non si cancellano.
L’ultimo sguardo
erano i fiordalisi
che reclinano
senza perdere
la contenuta bellezza.
Quante mute parole
dissero le nostre anime allora
e ancora si raccontano
storie di ogni giorno.
La morte
solo allontana
il tempo dell’incontro,
ed io sono sempre
quell’edera pronta a morire.
Ma tu volesti
che io vivessi,
e moristi tu,
‘albero della mia vita’.
Wilma Minotti Cerini