FONTE: La legenda di Carlo Menzinger Recensione del saggio di Roberto Mosi “Elisa Baciocchi e il fratello Napoleone” – Edizioni il Foglio Letterario

“I SEGNI DURATURI DELL’EFFIMERO PASSAGGIO DI NAPOLEONE”

Il saggio “Elisa Baciocchi e il fratello Napoleone”, sottotitolo “Storie francesi da Piombino a Parigi” di Roberto Mosi è una vivida guida dei luoghi napoleonici in Toscana, da Piombino, all’Elba, a Lucca, a Massa e a Carrara e soprattutto di quelli dello Stato di Piombino affidato alla sorella Elisa e al marito e poi del Principato di Lucca, retto dalla coppia.

Furono pochi gli anni dell’ascesa e caduta di Napoleone, una decina quelli del Principato di Lucca della sorella, ma anni importanti per il rinnovamento della regione.

L’Imperatore dava grande importanza alle città, impegnandosi a rinnovarle, ma anche alle vie di comunicazione, che, sull’esempio dell’Impero Romano, sono alla base del consolidamento di un impero.

Anche l’arte subì un notevole impulso, divenendo terreno fertile per artisti come David e Canova.

Importanti le risorse minerarie della Toscana, dai marmi di Carrrara al Ferro di Piombino e dell’Elba, tanto determinante in tempo di guerra.

Il saggio ci conduce a scoprire la vita del tempo, la moda, il modo di mangiare, le feste, la quotidianità di questa famiglia assurta da una piccola nobiltà a un impero di portata europea. Difficili, però, sono le veloci ascese, come insegna non solo la storia dell’imperatore corso (ma di origini toscane, essendo la famiglia di San Miniato), ma anche quella di Alessandro Magno, Carlo Magno o persino, nella sua negatività, Adolf Hitler. Gli imperi possono nascere in breve ma più in fretta crescono, più in fretta crollano, privi della connessione con i poteri preesistenti, che prima o poi si riorganizzano. Eppure, anche queste meteore sanno lasciare segni duraturi nella memoria del mondo.

Questo volume di Mosi, ci aiuta a ricostruire quelli del passaggio toscano di questo grande e della sua famiglia.