Il fantasma di Alessandro Appiani. Le voci lontane di G. Lupi. A caccia del fantasma, recensione di Antonio Messina.

Gordiano Lupi modella una storia di grande fascino, ben costruita e con un epilogo degno della migliore tradizione della letteratura thriller: “Il fantasma di Alessandro Appiani” (Ed. Il Foglio 2023). È un racconto appassionante, senza il classico investigatore, con protagonista femminile una professoressa del Liceo, che soggiogata dalle “voci lontane” che talvolta la affliggono, da donna pragmatica qual è, seguendo un percorso sospeso fra storia e leggenda, si trasforma in una Miss Marple un po’ più giovane e rischiando la vita,alla fine riesce e risolvere l’enigma. 

Silvia Lepri è una donna che “sente” il dolore del mondo, lo sente e talvolta ne è succube, ama i libri di leggende popolari del professor Luisi, uno storico locale, e in barba all’avvertimento della polizia, aiutata da un amico d’infanzia innamorato di lei, si infila nel “labirinto” e prova a risolvere il mistero del fantasma di Alessandro Appiani. Pur trattandosi di un thriller, lo stile “inquieto”dell’autore, il suo andare a ritroso nel tempo, quel suo vagabondare con la mente attraverso le strade di una Piombino ormai svanita, quel suo ricordare piazze odorose di salsedine, terrazze affacciate sul mare e voli di gabbiani, regalano al lettore pagine emozionanti: ciò che è stato e mai potrà ritornare.

Se “non possiamo bagnarci due volte nello stesso fiume” è perché ogni cosa muta in continuazione (panta rei). Tutto ciò che esiste è dunque soggetto alla legge del divenire e della trasformazione, pur nel suo tendere costantemente all’armonia ed alla “ricomposizione degli opposti”).

“Il Fantasma di Alessandro Appiani” descrive con dovizia di particolari l’amata città natia di Lupi, è un tuffo tra i ricordi, un continuo navigare con la mente fra Salivoli e Piazza Bovio, tra monumenti e piazzali, scogliere e venti, ruderi e spiagge assolate, ricordi e ancora ricordi; e Silvia ne racchiude l’essenza,un’insolita Miss Marple di provincia che nel tentativo di risolvere il mistero all’occorrenza cambia pelle e si trasforma in un compassato ma straordinario Hercule Poirot; e investiga in prima persona, cerca le prove per scovare l’assassino mettendo a repentaglio perfino la propria vita. 

Silvia è una donna forte, in parte delusa dalla vita poiché è stata abbandonata dall’unico vero amore, ottima insegnante, un’investigatrice dilettante che si fa beffa persino della polizia. C’è tutta la provincia Toscana tra le pagine del romanzo, una provincia che nel frattempo è cambiata, una terra che l’autore ancora ama ma che talvolta fatica a riconoscere come sua. Lupi ricorda, ha bisogno di disegnare un profilo di donna che possa soddisfare il suo irrefrenabile bisogno di sogni. “Il fantasma di Alessandro Appiani” è un romanzo originale, ben scritto, con una trama ben articolata che non strizza l’occhio alle mode letterarie, né si fa contaminare dalla “modernità letteraria” di taluni osannati scrittori contemporanei. Lupi racconta una storia semplice e tuttavia in grado di appassionare il lettore.

Sullo sfondo, la favola del Principe Alessandro Appiani e il suo castello maledetto, i due amanti mutati in serpi e via via altre mitologie tutte funzionali all’economia del racconto, racconto che affonda le sue radici nel passato,in una Piombino sospesa tra storia e leggenda, racchiusa come fosse un gioiello di inestimabile valore, fra le antiche strade di una provincia Toscana che ormai ha perduto parte del suo fascino e dei suoi segreti.

l fantasma di Alessandro Appiani. Le voci lontane di Gordiano Lupi Ass. Culturale Il Foglio, 2023 euro 14,00.