Pittura e poesia per una tragedia dell’emigrazione – Dal “Navicello Etrusco” al murale nel Parco Fluviale di Pontassieve

Alla fine del passato mese di novembre, è stato realizzato un dépliant, ampiamente diffuso, che illustra il murale di Enrico Guerrini preparato per la giornata dell’accoglienza in memoria del naufragio del 3 ottobre 2013, davanti all’isola di Lampedusa. Il video YouTube “Parco Fluviale Pontassieve – Murale Enrico Guerrini Giornata della memoria e accoglienza” ( indirizzo:https://www.youtube.com/watch?v=VbK-lDFHJIg&list=PLKs0dokJPvpjRmTI67DjY7a_uDzyC9NEF&index=93 ), presenta le immagini del grande murale realizzato presso i giardini sul fiume nella cittadina toscana di Pontassieve e quelle della commovente cerimonia per l’inaugurazione del 3 ottobre 2021 – Giornata dell’Accoglienza – che si svolse alla presenza del sindaco e delle autorità, dell’autore, degli studenti della scuola media Maltoni coinvolti nel progetto sul racconto di quel tragico episodio, nel quadro delle vicende dell’emigrazioni.

Nel dépliant è riportata la nostra poesia “Il traghetto per Lampedusa” che chiude la Raccolta “Navicello Etrusco”, Il Foglio. La poesia evoca la tragedia del 3 ottobre 2013 e si si sviluppa su due registri, la commozione per il naufragio davanti all’Isola di Lampedusa e la preghiera, a vocealta, disperata, della celebre poesia di Jacopone da Todi Stabat Mater, Che inizia nella traduzione in italiano: La madre stava addolorata, / lacrimante presso la croce, / da cui pendeva il Figlio. Nella Raccolta “Navicello Etrusco” (video presentazione: https://www.youtube.com/watch?v=-dn2XMqax0E ) lo sguardo è rivolto più volte al tema del migrare, dalla figura mitica del re Dardano che partì dall’Etruria per andare a fondare Troia, attraversando il Mediterraneo in spirito di pace con gli altri popoli (Tular Dardanium – Migrare) alle dolorose vicende dei nostri giorni (Mani, La stella cometa); a questo riguardo ricordiamo la poesia Uccelli migratori: È arrivato dai paesi dell’est /lo stormo di uccelli migratori, / la notte dormono in stazione. / All’alba nascondono le coperte / tra i nidi dei piccioni, / sopra i chioschi delle aranciate. / Uccelli rapaci afferrano i sacchi / al mattino. La sera altri ripari / ai nidi delle rondini più vicino.

La poesia integra, con forza, almeno ci sembra, il racconto pittorico del murale di Enrico Guerrini. Merita visitarlo a metà del giorno, quando i raggi del sole si sollevano dal verde degli alberi sulle rive dell’Arno: i colori prendono una luce squillante, portano l’eco delle voci delle ragazze e dei ragazzi della Scuola Media Maltoni che con il pittore hanno lavorato al progetto di questa grande narrazione, approfondendo gli argomenti, raccogliendo preziose testimonianze, esprimendo emozioni e riflessioni. Nell’incontro con le classi, il pittore ha fissato i primi bozzetti, ha raccolto commenti, frasi, ha poi fissato le prime linee del quadro nel suo studio per tornare ancora a confrontarsi con gli studenti, per procedere infine alla stesura del murale nel Parco Fluviale sull’Arno. L’opera abbraccia venti metri del muro che fa da contrafforte alla strada a scorrimento veloce a fianco del Parco Fluviale. Il dépliant sopra illustrato presenta, dunque, un’opera di rilievo per molti aspetti. Il murale va ad arricchire la comunità di Pontassieve, conferma la maturità di espressione dell’autore, impegnato in un percorso di ricerca personale dai caratteri originali, capace di comunicare con forza i valori dell’accoglienza e della salvaguardia dei diritti umani, partendo dall’incontro con gli studenti che hanno lasciato sulle immagini un po’ dei loro sguardi sulla vita, sui primi passi da cittadini coscienti, responsabili.