Antigone e l’antologia “Le Sconfinate”

Il Gruppo Scrittori Firenze ha presentato, per la prima volta, il 12 marzo scorso nella Sala dei Marmi al Parterre, piazza della Libertà a Firenze, l’antologia “Le Sconfinate. Da Antigone ad Amy Winehouse”, Carmignani Editrice, davanti ad un folto pubblico, molto interessato all’iniziativa. All’inizio dell’incontro, è stato osservato un minuto di silenzio per ricordare la tragedia del popolo Ucraino.  Dopo i saluti di Marco Colangelo, Presidente Centro Parterre, e di Barbara Felleca, Presidente della Commissione Affari Istituzionali del Comune, hanno introdotto, e coordinato gli interventi degli autori, Cristina Gatti, P

  Sul retro della Copertina del libro, le parole magiche:

 È una notte magica e non voglio rimanere sola. Si sta

alzando la luna d’argento sopra il bosco sacro. (…) Ci

siete? E le altre? Sì, sono tante le sconfinate. Siete tante.

Chi di voi mi raggiunge?

È riportata anche di Gabriella Bardaro, la Scheda critica (Premio Città di Como 2021):

 “Il testo si afferma per la sua spiccata originalità, distinguendosi dal panorama letterario attuale. Un’antologia che molti lettori vorrebbero

leggere”.

Dalla nota poi della curatrice Nicoletta Manetti, si legge:

Disubbidienti, figlie di Antigone. Per amore, per vendetta, per una passione tale da scompaginare ogni regola. Donne fuori e oltre ogni schema, che hanno rotto i vetri della convenzione, non importa se nel bene o nel male. Sconfinate, letteralmente “senza confini” capaci di contenerle. Donne in cui, la passione, il carattere, il fuoco dell’arte, la follia hanno rotti gli argini, tanto cari ai benpensanti di ogni epoca e paese. Un coro di quindici voci femminili diverse, senza freni né pudori, che si incontrano. È Antigone, maestra della disubbidienza, che invita altre “sconfinate” a raggiungerla nel bosco sacro, perché si raccontino. Donne libere nel profondo, che hanno accolto la verità del proprio sé, degli ideali, delle passioni, del corpo, raggiungendo consapevolezze spesso dolorose, donne il cui l’“andare oltre i confini” ha lasciato aperture di pensiero e di strade, ha fatto scaturire versi, dipinti, ha urlato diritti civili.

L’indice dell’Antologia è così articolato:

Nota critica, di Gabriella Bardaro

Nota della curatrice, di Nicoletta Manetti

Antigone, di Roberto Mosi

Cleopatra, di Caterina Perrone

L’immortale, di Fabrizio De Sanctis

Mary, di Cristina Gatti

Florence, di Antonella Cipriani

Marie, di Andrea Zavagli

Camille, di Marco Tempestini

Suzanne, di Nicoletta Manetti

Marina, di Gabriella Tozzetti

Leonarda, di Nicola Ronchi

Tina, di Andrea Zurlo

Frida e Artemisia, di Gabriella Becherelli

Violette, di Sylvia Zanotto

Forugh, di Manna Parsì

Amy, di Saimo Tedino

Cenni biografici

Note biografiche di autrici e autori

Dell’antologia “Le Sconfinate”, fa parte il racconto – monologo “Antigone” di Roberto Mosi. Il racconto è presentato dal video riportato su Youtube (indirizzo:  https://www.youtube.com/watch?v=krOSIhEPsYA ).  Il racconto è ispirato alla tragedia di Sofocle, rappresentata ad Atene per la prima volta alle Grandi Dionisie del 442 a.C. La trama del racconto: un gruppo di studenti del Liceo Classico “Galileo Galilei” di Pisa sta per mettere in scena questa tragedia nella loro città, in piazza dei Cavalieri, davanti al palazzo della Carovana, o dei Cavalieri, dove ha sede la Scuola Normale Superiore. Sulla bianca scalinata di marmo a doppio rampa del palazzo, saranno rappresentate le scene della tragedia animate dal coro e da Antigone con gli altri protagonisti; la scena finale, però, dopo la condanna di Antigone, da parte del re Creonte, a morire di fame nella grotta fuori della città di Tebe, sempre nella piazza dei Cavalieri, ai piedi della torre Gualandi – o della Muta, dal fatto che in passato venivano rinchiuse le aquile allevate dal comune di Pisa durante il periodo della muta delle penne – dove furono imprigionati e lasciati morire di fame il conte Ugolino della Gherardesca e i suoi figli e nipoti, episodio di cui parla Dante Alighieri nel XXXIII canto dell’Inferno: La bocca sollevò dal fiero pasto/ quel peccator …     Nel racconto-monologo si immagina che i giovani pisani compiono un viaggio di studio in Greca, a Tebe, per incontrare Antigone e prendere ispirazione per il loro spettacolo che andrà in scena nella piazza della loro città, fra il palazzo della Carovana e la torre della Muta.

Le immagini che compaiono nel video “Antigone, figlia di Edipo re di Tebe” sono state riprese durante un viaggio dell’autore in Grecia nel 1984.

    L’incipit del racconto-monologo di Antigone:

Tebe, primavera 2021

Benvenuti a Tebe. Vi accolgo ai piedi del ponte sul fiume Cefiso, presso la fontana di Edipo. È qui che mio padre si lavò le mani sporche di sangue dopo avere ucciso Laio, il suo genitore, mio nonno, sulla strada che porta alla città. Da qui con un solo sguardo possiamo abbracciare tutta la collina di Tebe fino alla parte alta della città, dove una volta era l’acropoli. Sono rimaste tracce delle antiche mura, del palazzo di Creonte e della Rocca Cadmea. In basso, sopra l’argine del fiume, verso occidente, intravedete la cavità della caverna rocciosa nella quale Creonte mi condannò a morire di consunzione. È da questa fonte che voglio iniziare a raccontarvi la mia storia e quella della mia famiglia, da Cadmo, fondatore di Tebe, fino alla mia condanna. Sono felice di potervi incontrare finalmente di persona, dopo che tante volte ci siamo collegati in videoconferenza anche per discutere il progetto che vi ha portato dalla vostra città di Pisa fino a qui, a Tebe, in questo periodo di pandemia che sta colpendo tutti i paesi della terra … “.

         Così termina il racconto-monologo di Antigone:

La vostra visita a Tebe è terminata. Vi saluto qui, alla Stazione Ktel degli autobus. Presto il vostro mezzo partirà per Delfi, l’antica città dell’Oracolo. Aspetto da voi notizie felici. Questo vostro viaggio in Grecia è un pellegrinaggio alle radici della nostra storia e della cultura. Dare nuovamente vita nello spettacolo a me, l’eroica ragazza di Tebe, non è qualcosa di meccanico, una semplice trasposizione di un testo nella scena, è piuttosto il comprendere, misurarsi con scelte di vita. Una prova che lascia il segno, che richiederà a ognuno di voi di prendere partito, di non rimanere indifferenti riguardo alla storia di questa ragazza che, nel dipanarsi delle generazioni, torna a ribellarsi al tiranno in nome della pietà e di una giustizia superiore. Sono certa che la vostra Antigone sarà diversa da tutte le Antigoni del passato, sarà un successo, vi darà soddisfazione, la sentirete profondamente vostra. L’augurio che vi faccio è di non risparmiarvi nel vostro impegno, siate “sconfinati”, andate oltre i confini! Immaginate, nel progettare e vivere lo spettacolo, il futuro che volete conquistare, con tutta la passione e la disubbidienza di cui siete capaci. 

A conclusione di questo resoconto, si ricorda che il Gruppo Scrittori Firenze è molto attivo e recentemente ha pubblicato le antologie (Carmignani Edizioni): Gente di Dante. 1321-2021. Racconti per i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri  Accadeva in Firenze Capitale. Racconti storici dal 1865 al 1871.

Riguardo alle antologie, preme ricordare, infine, l’Antologia di poesia: Autori Vari, Gigli di Mare, a cura di Fabio Strinati e Roberto Mosi, Piombino in movimento – La Memoria di Aldo Zelli, Edizioni Il Foglio. E’ dedicata all’anniversario della nascita di Aldo Zelli. 

Nel retro di copertina si legge: “Si rimane colpiti dalle molte storie e avventure che hanno reso ricca la vita di Aldo Zelli, dalla sua produzione letteraria rivolta in primo luogo ai ragazzi, dai riconoscimenti che sono riservati alla sua memoria e dal desiderio diffuso di rendere un rinnovato omaggio a questa figura di scrittore e di uomo della scuola, che ha trascorso l’ultima parte della sua vita nella città di Piombino. Con questa Antologia si vuole comporre in onore di Aldo Zelli, una raccolta variegata di testi poetici, o, una raccolta di fiori dai diversi colori e profumi. Ai gigli di mare nati sulla sabbia al vento della costa, si uniscono fiori di altre tonalità di colore, melodie dalle varie sonorità armoniche provenienti da paesaggi di altri mondi… Possiamo immaginare, idealmente, a un incontro di festa per Aldo Zelli, di questi poeti in Piazza Bovio, presso la Rosa dei Venti scolpita nel marmo, per cantare davanti al mare e al paesaggio, i temi e i motivi che vivono nei loro versi: il viaggio, l’avventura, l’amore, l’incanto del mare, la natura e i suoi colori, lo splendore della musica, le angosce per i mostri della nostra epoca, i passi alla ricerca della pace” (Roberto Mosi e Fabio Strinati, dall’introduzione). Autori delle poesie: Fabio Strinati e Roberto Mosi (curatori), Aldo Zelli, Anna Maria Volpini, Nicoletta Manetti, Zelda S. Zanobini, Miriam Cividalli Canarutto, Anna Elvira Balestracci, Alessandro Nocchi, Stefano Gidari, Alberto Befani, Maria Vettori, Elisabetta Santini, Caterina Bigazzi, Michela Zanarella, Laura Margherita Volante, Alessandro Zetti, Alessia Gallello, Gianna Spiaggia, Gordiano Lupi, Michele Paoletti, Giulia Turbini, Massimo Acciai Baggiani, Antonio Messina, Davide Cortese, Francesca Ghiribelli, Enrico Guerrini (copertina).