Un racconto al giorno – Bagnetti e rock and roll di G. Lupi, foto di Riccardo Marchionni.

Golfo di Salivoli circoscritto tra montagne d’alghe e scogliere dove una sera d’estate ondeggia e rotola un ritmo del passato, un rock and roll dimenticato, mentre il piccolo bar dei bagnetti serve aperitivi ai soliti clienti lungo poche file di ombrelloni. Il palcoscenico non cambia, solo si stempera in odor di passato, nel giallo ocra schizzato di celeste del Nastro Azzurro, ricordo degli anni Sessanta. I muggini che pascolano al mattino nella scarsa acqua appena dopo la battigia, fuggono da famiglie di gabbiani, dimentiche d’un passato cacciatore che lascia il posto al ruolo di spazzini. Il rock and roll li ha spaventati, poveri uccelli d’una spiaggia tormentata, inutile pensare in fondo che Elvis ne avrebbe fatto musica e De André avrebbe aggiunto le parole, perché dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori. Dai mozziconi di sigaretta abbandonati sul bagnasciuga nasce solo il rimpianto, non vien bene la poesia di nicotina, escono versi velenosi privi di speranza. E quando si stemperano le ultime note del rock dalla chitarra del finto Elvis di provincia, ti accorgi che resta solo il rumoroso silenzio della notte e un mare in apparenza immobile che rotola con ostinazione incessante sulla nera immondizia della spiaggia.